Si è conclusa con grande successo Trieste Next 2018 – Festival della Ricerca Scientifica la manifestazione che si è tenuto dal 28 al 30 settembre 2018.
Il programma della settima edizione di Trieste Next 2018 è stato ricchissimo con interventi di livello internazionale. Durante il Festival hanno trovato visibilità ricerche applicate e nuove tecnologie, un vero e proprio laboratorio di idee concrete e soluzioni pratiche per accrescere il benessere delle comunità e la competitività delle aziende. Tra i relatori la Professoressa Silvia Marchesan, direttrice del Superstructures Lab dell’Università di Trieste, indicata dalla prestigiosa rivista Nature come una dei ricercatori emergenti che stanno “lasciando il segno”.Un momento di trasferimento tecnologico, di condivisione di saperi e opportunità per imprese, ricercatori e studenti. Partner e patrocini, tra cui da quest’anno anche PAsocial – Associazione per la Nuova Comunicazione, non fanno che sottolineare la valenza internazionale dell’iniziativa. Trieste si prepara anche con questa iniziativa ad essere Capitale Europea della Scienza 2020.
Di seguito le informazione tratte dal comunicato stampa conclusivo del festival (fonte).Conferenze tutte sold out e grande coinvolgimento del pubblico, composto anche quest’anno da tantissimi giovani provenienti da tutte le più importanti Università italiane: così si chiude NatureTECH, la settima edizione di Trieste Next. La città sede di alcuni dei più importanti centri di ricerca internazionali ha accolto in tutto il suo splendore migliaia di visitatori che hanno partecipato con grande entusiasmo alla tre giorni di scienza, affollando letteralmente le più di quaranta conferenze (tutte in overbooking) con ospiti scelti fra i ricercatori di punta nel panorama nazionale e internazionale dell’avanguardia scientifica e imprenditori di aziende leader nei settori della farmaceutica e dell’intelligenza artificiale, dai prodotti per la cura della persona agli strumenti diagnostici e ai dispositivi ortopedici realizzati con tecnologie all’avanguardia.
In alcuni casi – in special modo per i tre ospiti big del festival Maria Chiara Carrozza, Elena Cattaneo e Roberto Burioni o per l’evento speciale a cura di Airc dedicato alle nuove frontiere della ricerca oncologica – fuori dal Teatro Miela si sono formate lunghe code di persone desiderose di entrare; molto ampio è stato anche il seguito online per gli appuntamenti trasmessi in diretta streaming. Grande non solo la presenza ma anche il coinvolgimento attivo del pubblico: gli incontri con gli scienziati sono stati infatti arricchiti dalle domande degli spettatori, curiosi di approfondire i temi proposti.
Al centro del dibattito ci sono stati i temi che hanno fatto da sfondo a questa edizione, ovvero il ruolo delle biotecnologie e il rapporto tra ciò che reputiamo naturale è quello che invece consideriamo artificiale. Robotica, intelligenza artificiale, medicina personalizzata, nutrigenomica – ma anche bioetica e dell’informazione scientifica – sono stati i temi che hanno trasversalmente attraversato quasi la totalità degli incontri.
Fra gli appuntamenti di maggior successo va segnalata la conferenza organizzata dall’Università di Trieste con Maria Chiara Carrozza, ingegnere cibernetico ed ex ministra dell’Istruzione del Governo Italiano, che ha fatto il punto su come i robot sono già entrati ed entreranno sempre di più nel mondo del lavoro, precisando anche che l’Italia è già oggi un grande esportatore di queste macchine.
Notevole la partecipazione per l’incontro, organizzato dall’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology ICGEB, con Elena Cattaneo, esperta internazionale di cellule staminali e senatrice a vita, che ha evidenziato le criticità anche in ambito etico legate soprattutto all’informazione scientifica, nei media e all’interno della società. Sandra Savaglio non solo ha fatto il punto sulle attuali conoscenze in astrofisica, illustrando le più importanti scoperte recenti, come l’osservazione delle onde gravitazionali, ma ha anche dato un quadro della ricerca italiana in questo settore a livello internazionale, evidenziando i vantaggi della mobilità degli scienziati e i pericoli della fuga dei cervelli. Tutto esaurito per tutto il ciclo di incontri proposti da AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e per gli incontri organizzati dallo European Research Council (ERC). Area Science Park ha puntato invece l’attenzione sull’economia circolare.
Grandissima l’affluenza nella “cittadella della scienza” in piazza nelle altre giornate, sia venerdì che domenica. La mattinata del venerdì è stata dedicata tutta alle scuole, mentre la serata si è svolta in contemporanea con la Notte Europea dei Ricercatori SHARPER. Nei gazebo il pubblico ha partecipato numeroso a laboratori, miniconferenze e altre attività proposti dagli enti del protocollo Trieste Città della Conoscenza, supportati dall’attività di centinaia di giovani studenti volontari che hanno animato la piazza a cui va il sentito ringraziamento di tutta l’organizzazione del Festival.
Trieste Next 2018 conferma il bilancio estremamente positivo (nonostante gli scherzi del meteo) delle precedenti edizioni e dà a tutti appuntamento all’anno prossimo.
Trieste Next 2018 è promossa da Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, Italypost, Area Science Park e International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology – ICGEB (ente promotore guest). Content partner di Trieste Next 2018 è AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, mentre l’ente co-promotore della manifestazione, che gode anche del patrocinio di ESOF 2020, è la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Partner dell’evento sono Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Eurospital, Fincantieri e Lima Corporate. Trieste Next, che gode del contributo di Fondazione CRTrieste, è un progetto di Trieste Città della Conoscenza, la rete che unisce le realtà della ricerca triestina, che promuove il dialogo fra scienza e cittadini.
Trieste Next 2018 – Un bilancio davvero positivo